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I valori degli italiani. Presentazione della ricerca Censis 2013

Qualcosa sta cambiando          

La crisi antropologica – contrassegnata da egoismo diffuso, passività, irresponsabilità, materialismo spinto – che ha profondamente segnato il nostro Paese sembra aver raggiunto il punto massimo e aver esaurito la propria spinta propulsiva. Si tratta di un rallentamento che lascia presagire una ripartenza che fa pensare al movimento del pendolo? Oppure, si è davvero esaurita la caduta e, finalmente, sta cominciando qualcosa di nuovo? I risultati della Ricerca Censis su “I valori degli Italiani 2013. Il ritorno del pendolo” (Marsilio Ed.), presentata a inizio novembre scorso a Roma, offrono documentate risposte e linee di tendenza agli interrogativi evidenziati.

I dati della ricerca Censis 2013            

Il 29,5% degli italiani afferma di ricevere moltissima carica dalla possibilità di aiutare qualcuno in difficoltà, mentre la cura del proprio benessere (palestra, massaggi, …) si attesta al 16%. Il 40% degli italiani si dice molto disponibile a fare visita agli ammalati. Più del 36% si dice assolutamente pronto a rendersi disponibile in caso di calamità naturale, per contribuire al bene comune. Il 37% si dice molto o abbastanza disponibile a dare una mano nella manutenzione delle scuole e il 34% si dichiara pronto a impegnarsi nella manutenzione delle spiagge e dei boschi. L’80% degli italiani afferma di amare moltissimo i propri familiari, il 64% il proprio partner, il 22% i colleghi di lavoro. Il 26% ritiene di vivere in un territorio in cui la coesione sociale è forte, per il 64% è discreta, solo il 9% pensa che sia modesta. E soltanto il 10% pensa che l’onestà dei cittadini che abitano nel suo territorio sia scarsa. Il 59% degli italiani afferma che curare la propria spiritualità procura una buona dose di energia positiva. Il 35% degli imprenditori e quasi il 31% degli artigiani italiani ritengono che collaborare bene con i colleghi darebbe molta carica. Certo, l’85% si dice preoccupato e il 71% indignato, ma solo il 26,5% dice di sentirsi frustrato e il 13% disperato. Al contrario, il 59% degli italiani si sente vitale (e anche il 48% degli over 65 anni).

I valori del Nordest: cosa sta accadendo?       

Ma è arrivato anche al Nord Est il tempo di un nuovo inizio? Per andare dove? Con quale valori? Con quali nuove energie? Intraprendendo quali nuovi percorsi?

Tre Fondazioni: un percorso condiviso                             

La Fondazione Lanza, la Fondazione Zancan e Etimos Foundation, tre realtà del Nordest, tre punti di osservazione specialistici sulla società, hanno scelto di riunire le loro forze per comporre un unico sguardo, capace di mettere a fuoco la complessità della realtà in cui viviamo. Da questa sinergia nasce un percorso che si propone di ispirare e orientare un cambiamento concreto, a partire dall’esperienza maturata nei propri specifici ambiti di competenza: il rapporto tra etica e ambiti di vita (bioetica, ambiente, economia, formazione) per Fondazione Lanza, la riflessione su politiche sociali e welfare per Fondazione Zancan, la sperimentazione sui meccanismi dell’economia e della finanza come strumenti di crescita per le persone e le comunità con Etimos Foundation. Un percorso aperto di ricerca e di confronto per una “nuova etica civile” caratterizzata dai filoni della corresponsabilità, dell’inclusione sociale e della convivialità.

Per una nuova etica civile                                                                                                                    

Giovedì 5 dicembre a Padova (ore 17-19), c/o la sede della Fondazione Lanza, Giulio De Rita, ricercatore Censis, presenterà i risultati della Ricerca Censis “I valori degli italiani 2013”. A seguire, rifletteranno sui risultati della ricerca, Lorenzo Biagi, Segretario Generale della Fondazione Lanza, Marco Santori, Presidente di Etimos Foundation e Tiziano Vecchiato, Direttore della Fondazione E. Zancan. L’incontro sarà anche l’occasione per presentare il progetto di lavoro congiunto avviato dalle tre Fondazioni per ripensare i modelli culturali e le modalità organizzative, in ambito etico/valoriale, economico/finanziario, socio/ sanitario, necessarie per rilanciare lo sviluppo economico e sociale del Nordest a partire dalle esperienze e dalle buone pratiche che già oggi promuovono percorsi di sostenibilità, coesione sociale, reciprocità e condivisione.