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Fondazione Zancan al Forum della Regione Abruzzo sulle politiche sociali dal titolo «Social Lab»

Si è svolto oggi a Pescara il primo Forum regionale sulle politiche sociali dal titolo «Social Lab», per promuovere un confronto e una verifica del panorama nazionale di riforma delle politiche sociali. Presente all’evento – insieme al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e all’assessore regionale alle Politiche sociali Marinella Sclocco – anche il direttore della Fondazione Emanuela Zancan di Padova Tiziano Vecchiato, intervenuto sul tema “Welfare generativo e prospettive di innovazione nella Regione Abruzzo”.

È stata una preziosa occasione per fare il punto sulle politiche sociali abruzzesi e anche per un confronto a tutto campo sulle nuove pratiche di welfare possibili nel nostro paese. L’assessore Sclocco ha delineato le strategie che porteranno la Regione insieme a tutti i territori a innovare le politiche di welfare in modo integrato tra sociale e sanitario, valorizzando le persone e le comunità locali e tutte le forze sociali impegnate nella produzione di beni comuni.

Il direttore Vecchiato ha sottolineato che «in una situazione di crisi come quella che stiamo vivendo non si può più restare ancorati al passato: è necessario adottare un approccio a maggiore capacità e potenza, che possa davvero promuovere corresponsabilità sociali, rigenerare le risorse, grazie alla responsabilizzazione resa possibile da nuovi modi di intendere i diritti e doveri sociali. Così il welfare da costo può diventare investimento». Vecchiato ha ricordato che l’Abruzzo fin dalla seconda metà degli anni Novanta ha sviluppato scelte coraggiose, creando gli ambiti sociali, identificando i livelli essenziali di assistenza sociale, sperimentando soluzioni innovative per l’integrazione sociosanitaria. «Quindi non parte da zero, ma con un capitale sociale e professionale da rimettere a valore e a investimento – ha aggiunto Vecchiato -. La logica del welfare generativo è proprio questa: valorizzare il capitale sociale e professionale e farlo incontrare con le risorse e le capacità degli aiutati, così da creare un concorso al risultato misurabile in termini di beneficio sociale e di valore economico da reinvestire».

Il ministro Poletti ha espresso con determinazione la volontà del Governo di trasformare gli approcci assistenzialistici in forme efficaci di servizio alle persone e alle famiglie e di mettere mano al sistema dei trasferimenti monetari, così da poter trasformare quanto più possibile i proventi della solidarietà fiscale in servizi e occupazione di welfare. Ha inoltre sottolineato la direzione di marcia che il progetto “Diamociunamano” indica a tutti: condivisione di responsabilità e valorizzazione delle capacità degli aiutati così da potenziare il rendimento delle risorse a disposizione e promuovere forme di socialità più responsabile.