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Non autosufficienza, Trieste laboratorio di idee

TRIESTE – Ormai risulta chiaro che l’attuale incidenza della non autosufficienza in età anziana nella vita delle persone e delle famiglie è notevole. In Italia, infatti, su 60 milioni di italiani, il 20% ha più di 65 anni e gli over 80 sono il 5,6%. Ed è accertato che questa situazione vedrà in futuro uno sviluppo esponenziale: si stima che nel 2045 gli over65 saranno il 30% della popolazione e gli ultra ottantenni il 12%. Secondo altri dati, il peso delle malattie croniche (oggi il 70% della spesa sanitaria) inciderà sempre di più sul bilancio del welfare. È guardando a questi dati che Federsanità Anci Fvg ha deciso di dedicare un focus alle possibili soluzioni e politiche per affrontare gli scenari futuri, nell’ambito della fiera “Domus persona” (Fiera Trieste, 15-18 aprile).
E che di questi temi si parli proprio a Trieste non è un caso, poiché qui “si concentrano problemi che altre realtà saranno chiamate ad affrontare in futuro” come spiega il direttore della Fondazione “E. Zancan” di Padova, Tiziano Vecchiato, che fornisce alcuni esempi: “La percentuale di grandi vecchi che si conta a Trieste oggi si vedrà in Friuli Venezia Giulia tra 12 anni e in Italia tra 20. Allo stesso modo, l’indice di ‘dipendenza anziani’ della Trieste di oggi si avrà tra 19 anni in regione e tra 22 in Italia. Ancora: l’indice di vecchiaia in Friuli Venezia Giulia sarà come a Trieste tra 24 anni e in Italia tra 32”. La città, dunque, offre le condizioni ottimali per essere considerata un vero e proprio laboratorio di idee e politiche: “La concentrazione dei problemi – continua Vecchiato – ci offre la possibilità di affrontarli con grande anticipo per individuare soluzioni utili su scala regionale e nazionale. Soluzioni che devono avere due caratteristiche: essere efficaci e a costi sostenibili. Le sperimentazioni che stiamo conducendo in varie regioni ci dicono che questo traguardo è raggiungibile e non è un’utopia”. A Trieste, in particolare, si sta conducendo all’interno dell’Itis (azienda pubblica di servizi alla persona) una sperimentazione mirata alla riorganizzazione dei servizi e della modalità di trattamento. Obiettivo del progetto, che ha coinvolto 86 persone in condizioni di bisogno, è di verificare i benefici di una presa in carico personalizzata e individuale, alternativa alla normale modalità di trattamento.
“Il punto di partenza di ogni politica – spiega Giuseppe Napoli, presidente di Federsanità Anci Fvg – è l’assoluta centralità della persona, portatrice di diritti e doveri riconosciuti dalla Costituzione, unito alla consapevolezza del valore della famiglia, vero agente sussidiario insieme agli enti locali. Il punto di arrivo non esiste, in quanto l’evoluzione del processo dipende da molteplici fattori, come la qualità dei servizi e delle modalità operative, l’integrazione tra sistemi sanitari territoriali e quelli sociosanitari e assistenziali, nonché la consapevolezza del sistema che la terza e quarta età costituisce e costituirà una parte consistente della realtà sociale dei prossimi anni”.

Fonte: Redattore sociale