Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

A 20 anni dalla Convenzione Onu bisogna ripartire dai fatti. Comunicato stampa

A vent’anni di distanza dalla firma della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia occorre segnare una svolta e iniziare a lavorare concretamente affinché i diritti sanciti dal documento vengano tutelati in ogni aspetto. È questo il messaggio lanciato dalla Fondazione Zancan Onlus e dai suoi partner nel corso del convegno odierno “Bambini, persone a pieno diritto”, organizzato nel centro San Gaetano di via Altinate a Padova.

L’iniziativa di fatto ha anticipato di qualche giorno l’inizio delle celebrazioni ufficiali per il ventennale della Convenzione. Si tratta di una scelta voluta dagli organizzatori, che hanno deciso di non accodarsi alle molte celebrazioni che si susseguiranno in questa data e, al contrario, di lanciare un messaggio chiaro: ormai ventenne, la Convenzione deve cessare di essere al centro di mere celebrazioni e riflessioni per entrare nella fase della maturità e della concretezza. Su questo ha particolarmente insistito il Pubblico Tutore dei minori del Veneto, Lucio Strumendo, intervenuto al dibattito: “Giunti alla soglia dei 20 anni è ora di iniziare a chiederci se questo documento è diventato finalmente adulto, se in una società e in un tempo come il nostro il testo dell’Onu sia ancora un oggetto da evocare in modo retorico oppure se si possa andare oltre l’enfasi delle proclamazioni per costruire concretamente qualcosa. In particolare, è necessario costruire mentalità, cultura professionale, tecnica, amministrativa a favore di quanti operano per e con i bambini. Una cultura che riconosca i minori come persone titolari di diritti”. Secondo Strumendo, dalla nascita della Convenzione a oggi anche in Italia sul fronte istituzionale sono stati fatti molti passi in avanti, “ma attorno alle tre ‘p’ di promozione, protezione e partecipazione dei bambini si gioca la responsabilità degli enti pubblici. Se vogliamo assumere in modo responsabile il mandato dell’Onu dovremo far sì che le tre ‘p’ diventino scelte effettive ed efficaci, per rendere la condizione dei bambini più felice e serena”. Franco Bosello dell’Unicef Italia indica la strada da seguire: “È giusto e opportuno che si crei una grande alleanza tra pubblico, privato, scuola, società e gli stessi bambini. Un’alleanza già attivata a livello sia internazionale sia nazionale e anche sul piano locale. Ma serve anche una partecipazione dal basso che dia voce ai bambini e che costringa all’ascolto.

Il direttore della Fondazione Zancan di Padova, Tiziano Vecchiato, dal canto suo insiste sulla nuova ottica con cui da oggi bisogna impegnarsi: “Con l’iniziativa odierna abbiamo voluto dimostrare il nostro impegno al di là dei rituali istituzionali che in questi venti anni sono stati diretta conseguenza della Convenzione. Chiamando inoltre in causa i bambini come protagonisti abbiamo voluto dare un segnale di metodo e di prospettiva”. Un altro messaggio lanciato da Vecchiato è poi  quello dell’importanza di condividere responsabilità: “Quella di oggi è stata un’iniziativa corale di dieci enti, per dimostrare che solo unendo le forze si può lavorare bene”. Sulla necessità di cambiare non solo le leggi ma anche e soprattutto l’intera società si è espresso Davide Babetto, educatore e direttore della sede padovana della Fondazione Fontana Onlus: “Solo in questo modo  si potrà raggiungere l’obiettivo di rendere la Convenzione effettiva e fare davvero la differenza”.

Sul fronte della tutela e della promozione dei diritti hanno portato la propria esperienza due associazioni che operano a livello internazionale. L’Aifo (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau) ha presentato il progetto avviato in Nepal con un’associazione femminile locale per diffondere i diritti di tutti, operando dalla parte delle donne. “Adesso che il Nepal da monarchia è diventata repubblica democratica – spiega Francesca Succu, socia dell’associazione – è stato inserito nel testo della Costituzione un articolo apposito sui diritti dell’infanzia. Attraverso progetti di tutela e promozione tutto il Paese è adesso interessato da un vento nuovo”. Luca Ramigni invece ha presentato il programma CPPD Saint Martin CSA in Kenya a favore dei bambini disabili. 

Per dimostrare che esperienze virtuose sono già presenti anche nel territorio locale, nel corso dell’incontro sono intervenuti rappresentanti dell’Afi (Associazione famiglie italiane), di Spes – Servizi alla persona educativi e sociali e della Fondazione Irpea, che hanno spiegato i loro servizi e il loro impegno per la tutela dell’infanzia.  

Gli organizzatori. Il Convegno è stato organizzato da: Fondazione Zancan, Agenzia per la tutela dei minori Onlus, Comune di Padova, Fondazione Fontana Onlus, Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau, Pubblico Tutore dei minori della la Regione Veneto, Unicef, Associazione famiglie italiane (Afi), Fondazione Irpea, Servizi alla persona educativi e sociali Spes.