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Affidamento: esperti europei a confronto in Austria

Si è appena conclusa la 5° Conferenza del Network Internazionale per la ricerca sull’affidamento, ospitato dalla città di Graz, in Austria, dove per tre giorni esperti di diversi paesi europei si sono confrontati sui temi dell’affido di bambini e ragazzi impossibilitati a vivere con le loro famiglie, condividendo riflessioni, esperienze, ricerche e loro risultati. All’evento hanno partecipato delegazioni da Serbia, Croazia, Slovenia, Portogallo, Svizzera, Lithuania, Paesi Bassi, Inghilterra e Austria. La Fondazione «E. Zancan» di Padova ha riportato l’esperienza italiana, portando i risultati di uno studio sullo spazio di vita dei bambini. “È molto importante che ci siano occasioni di scambio e dibattito tra paesi impegnati nella ricerca sull’affido – ha commentato Klaus Wolf, professore dell’università di Siegen e fondatore del network –. In questo, come in altri settori, è fondamentale favorire la circolazione delle informazioni”.
Molti i temi affrontati nel corso della conferenza, durante la quale è stata più volte ribadita la necessità di “mettere al centro il bambino”. Su questo ha insistito, ad esempio, Gabi √Ñ≈ía√Ѭçinovi√Ѭç Vogrin√Ѭçi√Ѭç da Lubiana, secondo cui “abbiamo bisogno di conoscere qual è il processo che porta a risultati positivi e questo processo deve essere personalizzato”. Sull’importanza della valutazione ha insistito anche Cinzia Canali, ricercatrice della Fondazione Zancan: “È fondamentale documentare e valutare quello che accade nella presa in carico, ponendo il progetto personalizzato al centro delle responsabilità e delle risorse. Nel fare questo bisogna tenere conto di tutti i soggetti coinvolti: dai famigliari agli operatori, dalle associazioni ai singoli volontari. Il contributo di ognuno di questi soggetti può essere prezioso e favorire un cambiamento in positivo. È per questo che nelle nostre ricerche consideriamo anche lo spazio di vita delle persone in difficoltà”.
Josef Scheipl, dell’Institut für Erziehungs- und Bildungswissenschaft, in chiusura ha posto l’accento sull’importanza di eventi come quello austriaco perchè “consentono di mettere a confronto metodologie di ricerca diverse, sia di tipo qualitativo che quantitativo”.