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Agire agapico e scienze sociali

Incontro di studio su:
Agire agapico e scienze sociali
(venerdì 30 gennaio 2009, Grottaferrata, Roma)

Le analisi delle scienze sociali sull’amore inteso come dono di sé incondizionato e condivisione di un destino di vita, non sono numerose, anzi piuttosto timide. L’invito di Social-One a una cinquantina di sociologi, ricercatori e professionisti del sociale, italiani e di altri paesi, a discutere e ricercare su Agire agapico e scienze sociali è anche una sfida.
È opinione dei partecipanti a questo work in progress che l’agire agapico rappresenti una novità e un problema aperto per l’attuale riflessione sociologica. L’agire agapico infatti ha caratteristiche che includono e trascendono l’amore inteso come philia e eros, allargando la propria sfera d’azione alla gratuità, alla creatività e alla reciprocità.
«Le radici valoriali e culturali che hanno dato forma ai moderni sistemi di welfare, non solo nel nostro Paese, sono appunto radici, cioè fondamenti. Nel caso delle politiche sociali questo è molto evidente. Il nostro Paese fa fatica a pensare oltre l’assistenza, la beneficenza, il risarcimento. Fatichiamo a credere che le persone possano trovare risposte ai problemi nella condivisione di responsabilità, che è un modo per esprimere l’amore e la fraternità umana. L’agire agapico chiede di pensare in termini plurali, allargando i confini del proprio spazio di vita, per aprirlo a ogni persona, facendone spazio e occasione di nuovi modi di essere e stare in società.
Le scienze sociali, che rinunciano ad affrontare questi aspetti, perdono capacità e legittimazione di scienze umane, nel senso profondo che questo termine può significare. La vera conoscenza scientifica è quella che sviluppa “soluzioni” ai problemi, nello stesso modo dei frutti, possibili grazie ai fiori che li hanno preceduti e preparati.
Una conoscenza incapace di risposte pratiche, cioè utilizzabili per affrontare i problemi umani è conoscenza sterile, fiore che appassisce. La scienza sociale non deve quindi sentirsi appagata dalla sola capacità di lettura e analisi dei problemi. Se non si misura con le possibili soluzioni, rimane lontana dall’umanità, finisce per essere autoseduttiva e appagata di sé stessa. La ricerca finalizzata a contrastare questi rischi, come quella promossa da Social-One, può aprire strade inedite: per una rinnovata ricerca sociologica, capace di dare speranza ai problemi che non hanno risposta, in un momento in cui ce n’è molto bisogno » (da un contributo di Tiziano Vecchiato ai lavori di Social-One).