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‚ÄúMamma, io sono adulto?‚Äù. Uomini e donne con disabilità intellettiva

 

Non è facile pensare a uomini e donne con disabilità intellettiva come a degli adulti. Gli stereotipi li rappresentano come eterni bambini, senza possibilità di riconoscere l’evoluzione nell’arco della loro vita. Ma forse a essere infantili sono “gli altri”, quelli che non riescono a percepire la dimensione adulta di queste persone. Sono solo alcuni degli spunti e delle riflessioni che saranno al centro del convegno “Passaggi e cambiamenti nella vita del disabile intellettivo e della sua famiglia: limiti e opportunità” (venerdì 17 febbraio, centro culturale Altinate – San Gaetano, orario: 8.45-13.30). Il convegno è organizzato da Fondazione Irpea, Anfass onlus Padova, Villaggio Sant’Antonio, Opera Provvidenza Sant’Antonio con il patrocinio del Comune di Padova e dell’Ulss 16. Poichè è stato già raggiunto il limite massimo dei posti in sala, è stata predisposta una diretta video cui si può accedere tramite il sito studio.taffi.it/disabili.
“Da una decina d’anni ormai la rete di associazioni del territorio organizza questi convegni con l’obiettivo di favorire un dibattito culturale, incentrato soprattutto sui servizi alla disabilità e sull’evoluzione nel ciclo di vita della persona – spiega Stefano Spreafichi dell’Opera Provvidenza Sant’Antonio -. Questi convegni rappresentano un momento di pressione nei confronti degli amministratori locali e questo è particolarmente importante oggi, alla luce dei pesanti tagli che le famiglie vivono sulla propria pelle. Il problema della mancanza di risorse è vissuto con difficoltà. Tutti siamo coscienti della difficile congiuntura economica e tutti siamo disposti a fare sacrifici, ma non è il caso di far pesare questa situazione sulle persone più fragili”.
“I diritti delle persone con disabilità sono messi a dura prova dalla crisi economica e dalle sue conseguenze sui servizi alle persone – riflette il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato, tra i relatori del convegno -. La crisi non comporta di per sé una rinuncia ai diritti conquistati con molta fatica. Può anzi essere un’occasione per chiedersi come far fruttare meglio le risorse di welfare, come sviluppare nuove forme di servizio a costi più sostenibili, come valorizzare l’apporto degli operatori e delle famiglie che insieme, anche in passato, hanno non solo rivendicato diritti ma trovato soluzioni che oggi sono livelli essenziali di assistenza”. Per Vecchiato, il convegno è quindi “occasione preziosa per capire come innovare le risposte di welfare per migliorare la tutela delle persone più deboli”.
Per ulteriori informazioni: 334-6695000.
Si allega il programma dell’evento.