È dedicato alla prevenzione e al contrasto della fragilità in età anziana il nuovo seminario a invito della Fondazione “E. Zancan” in corso fino a mercoledì 28 luglio, a Malosco, in Trentino. L’obiettivo degli esperti riuniti nella sede estiva della Fondazione è innanzitutto quello di chiarire il concetto di “fragilità” e comprendere i meccanismi biologici, funzionali e sociali e i fattori che regolano questo processo per poter elaborare degli interventi mirati. Il punto di partenza della riflessione è che, allo stato attuale, è indispensabile pervenire a una migliore definizione dei marcatori della fragilità, delle modalità di valutazione e dei rischi a essa associati. A questo va inoltre aggiunta l’urgenza di elaborare strumenti adeguati a rilevarla. Come spiega Elisabetta Neve, docente del corso di laurea in Scienze del servizio sociale all’Università di Padova e Verona e collaboratrice della Fondazione Zancan – “definire, analizzare e misurare la fragilità è indispensabile per poter predisporre strumenti e strategie adatte a prevenirla e contrastarla”. Secondo Neve, infatti, “approfondire la conoscenza del concetto di fragilità è un passaggio chiave, senza il quale sarebbe impossibile l’elaborazione di appropriati ed efficaci modelli di presa in carico”. Buone esperienze in questa direzione sono già presenti a livello nazionale e proprio nel corso del seminario queste buone prassi saranno condivise, con l’auspicio che possano essere esportate e divulgate il più possibile.
“Prevenzione” e “contrasto” sono dunque le due parole chiave. E proprio al tema degli interventi precoci sarà dedicata parte del seminario, anche con l’obiettivo di “capire come proporre l’introduzione di un criterio di azioni tempestive e preventive all’interno della garanzia dei servizi al pari di altri livelli essenziali”, come sottolinea Maria Lia Lunardelli, direttore dell’Unità operativa Geriatria al Policlinico S. Orsola Malpighi di Bologna e presidente della “Sigg” (Società italiana di geriatria e gerontologia) Emilia Romagna.