Individuare nel territorio regionale le emergenze legate alla povertà per poi combatterle in modo sinergico, unendo le forze: è questo l’obiettivo del progetto che unisce i nove Centri servizio per il volontariato dell’Emilia Romagna e la Fondazione “E. Zancan” onlus, impegnati per dare una risposta concreta ai casi di indigenza più gravi della regione.
È ormai alle battute finali la prima fase conoscitiva e di progettazione degli interventi, durata oltre due mesi nel corso dei quali sono stati promossi incontri tra le associazioni regionali al fine di individuare le priorità e le emergenze che caratterizzano il territorio. Molti sono stati i temi sul tavolo, dall’assenza della casa alla perdita del lavoro, dall’immigrazione all’esclusione sociale. A ogni Csv è stato dato il compito di evidenziare e scegliere una emergenza in particolare su cui lavorare, in modo da poter studiare interventi mirati ed efficaci. Il prossimo passo è ora quello di definire e approvare i progetti che serviranno concretamente a combattere il disagio. Si prevede un lavoro collaborativi tra territori, presumibilmente a gruppi di Csv, per rispondere in modo corale a emergenze simili individuate nel territorio. L’esperienza si dovrebbe concludere entro la fine del 2010 e complessivamente richiederà una spesa di 1,5 milioni di euro, che verrà stanziata dal Co.Ge. (Comitato di gestione del Fondo speciale del volontariato dell’Emilia Romagna), con cui è fissato un incontro il 21 luglio per la presentazione del progetto.
“La vera novità di questa iniziativa – commenta il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato – è che non parte dalle istituzioni bensì dalla società civile. Questa è davvero una via inedita che merita di essere monitorata per vedere se e che impatto può avere. Il volontariato è normalmente impegnato nella lotta all’esclusione, mentre in questo caso a fronte di un problema così grande il salto di qualità nasce dal fatto di affrontarlo in modo organico e collaborativo, a partire dalle diverse specificità e vocazioni delle diverse associazioni di volontariato. Un altro elemento di originalità è insito nella strategia adottata, che andrà a verificare l’efficacia delle diverse azioni sui territori, una volta concluse. È un modo concreto e coraggioso di fare rendicontazione sociale”.
Secondo Giovanni Ceccarelli. Presidente del Csv Rimini e Presidente pro tempore del Coordinamento regionale dell’Emilia Romagna “questo è il più grande laboratorio sociale al momento in Italia sul tema della povertà. Rappresenta un lavoro molto grosso, importante e nuovo, perché per la prima volta i nove Csv si cimentano su una problematica comune lavorando in modo corale. Al termine del progetto, poi, verrà avviato un importante lavoro di analisi dei risultati ottenuti”. Sono quasi duecento le associazioni coinvolte, che hanno saputo evidenziare bisogni trasversali e approntare delle soluzioni creative.
Il presidente del Csv di Bologna, Pier Luigi Stefani, quindi, rimarca: “Il nostro obiettivo è di avviare in tempi celeri gli interventi per fare in modo di concludere questa importante esperienza con la fine del prossimo anno. L’impegno di spesa, con 1,5 milioni di euro, è davvero considerevole. Adesso dobbiamo solo aspettare di sentire il parere del Co.Ge dopo metà luglio”.