Quando negli anni Ottanta nacquero i distretti sociosanitari in Italia, l’obiettivo era quello di poter garantire risposte concrete alla popolazione e in particolare alle fasce deboli, come anziani, non autosufficienti, minori. Da allora molto è stato fatto ma molto resta ancora da fare, soprattutto per alcune regioni meno virtuose. Dei risultati raggiunti nell’ultimo decennio e delle sfide future si discute oggi (27 novembre) a Ferrara nel convegno Interregionale CARD (Confederazione delle associazioni regionali di distretto) dal titolo “1999-2009 Cambiamenti culturali e sviluppo dei servizi distrettuali: dalla rete dei servizi ai percorsi di cura per i cittadini“. L’iniziativa – che vede tra i relatori il direttore della Fondazione “E. Zancan” di Padova Tiziano Vecchiato – si propone di essere un momento di approfondimento e di confronto sull’evoluzione della sanità territoriale soprattutto nel Nord Italia.
“Il nostro obiettivo – spiega Maria Chiara Tassinari, direttore del Distretto Centro-Nord AUSL di Ferrara – è quello di fare il punto sugli ultimi 10 anni di attività dei distretti per capire cosa è successo in questi anni, quali sono le strutture realizzate ed esigibili dai cittadini”.
Dunque, a che punto siamo? “Siamo a un buon punto – commenta Tassinari -, perché la rete è consolidata non solo per quanto riguarda la struttura sociosanitaria, ma anche per l’assistenza domiciliare. Certo, margini di miglioramento ci sono, soprattutto in merito all’assistenza primaria e ai centri di riferimento di medicina generale”. Uno sguardo meno positivo è quello del direttore Vecchiato: “Siamo a un buon punto solo per alcune regioni: basta guardare alla grande difficoltà di sviluppo che ancora oggi trovano le cure domiciliari integrate”.
Un’altra questione, che sarà oggetto di tavola rotonda nel corso del convegno, è relativa alla funzione dei distretti: “In alcuni si svolge solo una funzione di committenza dei servizi – continua Tassinari -, in altri ci si assume il compito di produzione vera e propria e in altri ancora si svolgono entrambe le funzioni. Il convegno offrirà l’opportunità di capire se serve questa funzione di committenza e a cosa ha portato”.
Un terzo aspetto delicato, sottolineato da Vecchiato, è quello della valutazione dell’efficacia dei servizi erogati: “E’ indispensabile che i distretti arrivino a misurarsi con l’efficacia delle risposte, soprattutto quelle indirizzare ai soggetti deboli. Se infatti questi ultimi, che hanno bisogni più grandi, trovano risposte vuol dire che l’efficacia è garantita a tutte le persone”.
L’iniziativa odierna è realizzata dalle associazioni dei direttori e dirigenti di distretto dell’area nord Italia della card: Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia,Trentino Alto Adige e Veneto con il patrocinio della Fiaso ed il coinvolgimento della Ausl di Ferrara.