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Il 2010 della Zancan in pillole… con tanti auguri per le festività natalizie!

Lavoro di cura delle famiglie, povertà, minori, federalismo: sono queste alcune parole chiave che riassumono l’intenso 2010 della Fondazione “E. Zancan” di Padova, impegnata in progetti e sperimentazioni a livello regionale, nazionale ma anche internazionale. In attesa di riprendere le attività nel 2011, proponiamo una breve rassegna su alcune iniziative di questi ultimi dodici mesi.
 

Povertà. Il Rapporto 2010 su povertà ed esclusione sociale in Italia si intitola “In caduta libera”: un titolo eloquente, che evidenzia lo stato di grave crisi che ha messo – e tuttora sta mettendo – a dura prova migliaia di famiglie in Italia. La Zancan ha calcolato in 8 milioni e 370 mila i poveri nel 2009 (+3,7% rispetto all’anno precedente). La povertà riguarda soprattutto il Mezzogiorno, le famiglie numerose, quelle monogenitoriali e coloro che hanno bassi livelli di istruzione. Accanto ai poveri ufficiali ci sono le persone impoverite, che faticano a stare dietro alle spese quotidiane: nel 2009 il credito al consumo è sceso dell’11%, i prestiti personali hanno registrato un -13% e la cessione del quinto a settembre 2009 ha raggiunto il +8%. La crisi si traduce in difficoltà a pagare la spesa, il mutuo, le cambiali (+14% nel 2009). Nei primi mesi del 2010 alcuni sostenevano che la crisi economica fosse in via di superamento, ma ancora oggi il problema appare in tutta la sua gravità.
 

Assistenza sociosanitaria. Sul fronte dell’assistenza sociosanitaria in Italia non esiste una modalità unica di accesso ai servizi, siano essi domiciliari, semiresidenziali, ambulatoriali, diurni o residenziali. Né esiste una via condivisa per l’individuazione dei loro costi. Da questa considerazione è nata la ricerca “Criteri per promuovere equità nell’accesso ai servizi sociosanitari per persone non autosufficienti: una valutazione di costo-efficacia”, finanziata dal ministero della Salute. Lo studio coinvolge numerose unità operative di cinque regioni (Abruzzo, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Campania). Nel mese di gennaio 2010 i protagonisti si sono riuniti a Barisciano, uno dei comuni che ha subito gli effetti devastanti del terremoto d’Abruzzo e luogo da cui, anche simbolicamente, si è deciso di avviare la ricerca di nuove soluzioni ai bisogni delle persone.

Lavoro di cura.  È un importante progetto che ha segnato il 2010 della Zancan. Si è posto l’obiettivo di calcolare il valore equivalente del costo del lavoro di assistenza sanitaria svolto dalle famiglie che assistono in casa una persona non autosufficiente grave. La ricerca è stata presentata qualche settimana fa a Firenze e ha interessato per ora Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Piemonte e la provincia autonoma di Trento. In attesa che il 2011 consegni il quadro generale di tutte le regioni italiane, i dati sul primo campione restano di grande valore: se le famiglie decidessero di non prendersi più cura delle persone anziani non autosufficienti nel suo domicilio, la spesa a carico dei Fondi sanitari regionali crescerebbe complessivamente di miliardi di euro: soldi che andrebbero destinati all’assistenza sociosanitaria residenziale. Questi i valori di maggiore spesa: in Veneto 869 milioni, in Emilia Romagna 861 di milioni, in Toscana 830 milioni, in Liguria 256 milioni, in Piemonte 924 milioni e in Trentino 65 milioni.
 

S-P in Nuova Zelanda. La primavera del 2010 ha visto l’avvio di una sperimentazione condotta in un’altra parte del mondo, nella terra dei maori. Una ricercatrice della Zancan ha infatti presentato a un gruppo di operatori e dirigenti, nell’ambito del progetto «WHAKAPONO» (acronimo di «We Hope And Keep A Project Outcome-Need Oriented»), la metodologia S-P, che consente di conoscere simultaneamente la condizione preliminare della persona e i risultati raggiunti in seguito alla presa in carico, considerando anche i benefici conseguibili con una maggiore attenzione ai valori e alla spiritualità della persona. La sperimentazione mira a definire quanto i piani personalizzati di aiuto possono dare risposte più efficaci ai bisogni delle famiglie e dei bambini presi in carico dai servizi nel territorio neozelandese.

Infanzia e Iaboer. Grande attenzione nel corso dell’anno è stata dedicata ai bisogni e ai problemi dell’infanzia e della famiglia (allontanamento, separazione dei genitori, povertà, disagio sociale), che sono stati al centro di un convegno internazionale svoltosi a fine settembre a Firenze. Obiettivo dell’evento era di presentare lo stato dell’arte della teoria, della ricerca, delle soluzioni disponibili in tema di valutazione di efficacia degli interventi per l’infanzia e la famiglia, oltre che in Italia, anche in Australia, Inghilterra, Israele, Irlanda, Stati Uniti.
Il convegno internazionale è stato anche l’occasione per festeggiare i 10 anni dell’associazione Iaober (International Association for Outcome-based Evaluation and Research on Family and Children’s Services) di cui, in sede di rinnovo del direttivo, è stato eletto presidente il direttore della Fondazione Zancan Tiziano Vecchiato. È stato anche un’occasione per prefigurare le prime conclusioni dello studio “Risc” (Rischio per l’infanzia e soluzioni per contrastarlo) realizzato dalla Fondazione Zancan in collaborazione con il ministero del Welfare e altre 6 regioni (Basilicata, Abruzzo, Toscana, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte).

Associazione “Piaci”. Tutelare i bisogni e i diritti degli anziani e favorire un approccio multidisciplinare alle tematiche dell’invecchiamento: con questi obiettivi si è costituita a Padova l’associazione scientifica per l’Invecchiamento attivo e le cure integrate “Piaci”, nata dalla collaborazione tra l’Ordine nazionale degli assistenti sociali, il gruppo di ricerca geriatrica Grg e la Fondazione «E. Zancan». Piaci si propone di promuovere un’attenzione globale ai bisogni e diritti della persona anziana, favorire la collaborazione tra culture professionali sociali, sanitarie, educative, ambientali a servizio delle persone anziane, sviluppare la ricerca di nuove soluzioni per migliorare il lavoro di cura, la valutazione di efficacia, gli approcci interdisciplinari. Nei primi mesi del 2011 con un convegno nazionale a Padova si darà l’avvio ufficiale alle attività dell’associazione.