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Il ruolo di valori e spiritualità nella presa in carico: inizia la sperimentazione

Parte ufficialmente da Malosco, sede estiva della Fondazione “E. Zancan” in Trentino, la fase di sperimentazione del progetto VSE_SP, nato con l’obiettivo di evidenziare quanto l’attenzione ai valori e alla spiritualità possa potenziare la capacità di aiutare le persone che vivono momenti di sofferenza e malattia, facendo emergere risorse e potenzialità da valorizzare nei piani personalizzati di cura.
Il percorso che ha portato all’avvio della sperimentazione – che coinvolge 10 unità operative in sei regioni – è cominciato oltre tre anni fa, quando la Fondazione Zancan ha iniziato a chiedersi se una maggiore attenzione alla dimensione valoriale potesse facilitare la presa in carico delle persone. Alla questione sono stati destinati due seminari di ricerca, nel 2007 e nel 2008, al termine dei quali si è deciso di verificare sperimentalmente questa intuizione. Si tratta di un approccio innovativo, dal momento che negli studi attuali la sfera valoriale e spirituale è poco considerata dagli operatori. “Al momento questo tipo di approccio è usuale tra i sacerdoti, gli psicoterapeuti o sedicenti tali, ma non viene incorporato nella presa in carico professionale perché non è considerato un elemento centrale e realmente capace di migliorare la relazione di aiuto e di cura con le persone in situazione di bisogno” spiega il direttore della Fondazione, Tiziano Vecchiato.
Nel dettaglio, l’esperimento prevede che un gruppo di persone sia preso in carico con le usuali modalità di trattamento, mentre un secondo gruppo venga sottoposto a una presa in carico basata su un nuovo protocollo clinico e professionale, attento anche agli aspetti della fede, della spiritualità e degli orientamenti valoriali. Al termine della ricerca si valuterà se questo secondo tipo di trattamento avrà dato valori aggiunti al lavoro di cura e soprattutto se gli indici di efficacia saranno migliori. La durata della sperimentazione è di 12 mesi. “Si tratta di un progetto importante – conclude Vecchiato – perché potrà aiutare gli operatori a capire quanto la persona può realmente contribuire ad affrontare il proprio problema mettendo in campo le proprie risorse e capacità”.
Lo studio vede la partecipazione di dieci unità operative distribuite in sei regioni: Itis Azienda Pubblica Servizi alla Persona, Trieste; Ospedale S.M. della Misericordia, Udine; Reparto Lungodegenza, Padova; Reparto Geriatria, Padova; Ulss 7 Pieve di Soligo; Cure Palliative, Apss, Rovereto; Fondazione Cardinale Maffi Pisa; Fondazione Cardinale Maffi, Livorno; Casa Cottolengo, Biella; Associazione Piccola Opera, Reggio Calabria.

Nell’area download si può scaricare l’articolo “Spirituale e professionale: un difficile incontro” di Tiziano Vecchiato (tratto da Studi Zancan, 5/2008), che approfondisce alcuni dei problemi affrontati dallo studio.