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Il Sia non colma l’assenza cronica di politiche

Il direttore Vecchiato commenta le critiche per l’assenza del trasferimento monetario nella legge di stabilità: “Il problema va affrontato con maggiore equilibrio, dibattito approfondito e spirito di verità”

PADOVA – “Non è certo con la legge di stabilità che si promuovono politiche e innovazioni di più ampia portata e  non ritengo intellettualmente e politicamente onesto affidarsi a soluzioni di questo tipo”. Così il direttore della Fondazione Emanuela Zancan di Padova, Tiziano Vecchiato, risponde a chi “a nome di istituzioni prestigiose” ha commentato nelle ultime ore la scelta del governo di non introdurre un nuovo trasferimento monetario (il Sia), descrivendolo come mancato avvio di un piano nazionale contro la povertà.

“Bisogna invece affrontare il problema povertà con maggiore equilibrio, dibattito approfondito e spirito di verità – sottolinea Vecchiato -, senza confondere un intervento limitato con il quadro che lo contiene”. Per il direttore della Zancan non è certo il Sia che può risolvere la cronica mancanza di una strategia organica di lotta contro la povertà nel paese. “Sappiamo che le scelte politiche devono fare i conti con le priorità di un impoverimento collettivo di portata mai vista, senza assecondare proposte settoriali. La questione del Sia può essere affrontata in modo più trasparente, serio e disinteressato, dando spazio a quanti in questi anni si sono spesi continuativamente, e non in modo estemporaneo, per lottare contro povertà”. E conclude: “Abbiamo ascoltato tesi rispettabili ma senza contradditorio, confinate nella ‘realtà’ delle ipotesi teoriche e dei casi di studio, senza adeguati riscontri, senza far tesoro di tutte le evidenze disponibili. Una povertà strutturale ed endemica non può essere affrontata in modo settoriale, ma valorizzando tutti i potenziali che abbiamo a disposizione”.

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