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IRPEA: trasparenza e partecipazione

Informazione, partecipazione e tutela degli utenti: sono queste le parole d’ordine adottate dalla Fondazione Irpea (Istituti Riuniti Padovani di Educazione e Assistenza) di Padova nella Carta dei servizi, un documento composto da 11 fascicoli ciascuno dei quali presenta un servizio offerto. La Carta, realizzata con la collaborazione della Fondazione “E. Zancan” onlus di Padova, è in distribuzione già da qualche giorno. Si tratta di uno strumento importante di trasparenza, frutto di un percorso condiviso di analisi e qualificazione, che ha coinvolto la direzione dell’Irpea, i suoi operatori, i destinatari degli interventi e i loro familiari.

Nella pubblicazione – che può essere richiesta gratuitamente dagli interessati – l’Irpea spiega in dettaglio le caratteristiche, i valori, la storia e le funzioni dei servizi che ha all’attivo sul territorio padovano. In quanto centro multifunzionale, la Fondazione dispone infatti di numerosi servizi che vanno incontro alle esigenze delle famiglie, dei disabili, dei giovani e di tutta la cittadinanza.

Spinta dal desiderio di fare chiarezza sulla propria identità e sul possibile ampliamento dell’offerta nel territorio provinciale, la struttura ha deciso di investire nella Carta all’interno di un più ampio percorso di qualificazione e innovazione. Con questo documento, infatti, l’Irpea vuole assicurare e promuovere l’incontro delle responsabilità e delle risorse dei diversi attori impegnati nell’erogazione dei servizi e delle persone che ne fruiscono: “Abbiamo voluto rispondere a un bisogno di partecipazione crescente, per qualificare ulteriormente la nostra attività – spiega il presidente della Fondazione Irpea, Leonildo Bettio -. Questa Carta dei servizi definisce gli impegni che la Fondazione si assume per accrescere  il clima di fiducia già esistente nel rapporto con gli ospiti e le famiglie.”

“La vera novità di questa Carta dei servizi sta nel fatto che sono stati coinvolti direttamente gli operatori e gli utenti – spiega il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato -: ognuno infatti ha potuto esprimere il proprio punto di vista nel definire le ‘regole d’ingaggio’, cioè le motivazioni e i valori che sottostanno al lavoro dell’Irpea e al modo di accogliere e farsi carico della domanda di servizio”. E aggiunge: “Una seconda importante novità riguarda il fatto che prima che questi documenti venissero adottati sono stati sottoposti al vaglio di 127 persone, tra utenti e operatori, per ottenere una loro valutazione, verificarne la chiarezza e l’attinenza con l’offerta di servizio dell’Irpea”.  

Per informazioni e per ricevere la guida: mail irpea@irpea.it; www.irpea.it; 049-8727201.

Cos’è la Fondazione Irpea

La Fondazione Irpea nasce come Ipab (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza) nel 1985 dalla fusione di altre tre Ipab, già antiche Opere Pie: i “Pii Conservatori S. Caterina, Soccorso e Gasparini” (1576), i “Pii Istituti S. Rosa e Vanzo” (1598-1743) e l'”Istituto Camerini Rossi” (1869).

La Fondazione è di ispirazione cristiana e non ha fini di lucro. Attualmente i servizi offerti raggiungono un’utenza di circa 1.000 persone, con risposte di servizio diversificate: assistenza alle persone con disabilità; scuole dell’infanzia e nidi integrati, scuola primaria, formazione professionale con corsi diurni e serali, residenze per studenti universitari, ospitalità a donne lavoratrici e a parenti di malati ricoverati presso gli Ospedali di Padova.

Il valore cardine cui sono ispirati tutti i servizi della Fondazione Irpea è la centralità della persona, che significa, con riferimento ai diritti universali dell’uomo, riconoscere la persona come soggetto portatore di diritti e di doveri in quanto essere umano.

N.B.: Interviste e immagini video sono a disposizione delle emittenti televisive che ne facciano richiesta