Una fondazione di comunità per Padova (la prima), che metta insieme risorse, energie e relazioni di attori diversi e le “rigeneri” al servizio del territorio, per rispondere concretamente ai nuovi bisogni generati dalla crisi, a fronte di servizi e politiche sociali inadeguati e sempre più poveri di risorse. È la proposta che le Acli di Padova sabato 7 dicembre presenteranno in occasione del convegno “La sfida dell’economia civile. Risposte concrete alla crisi per un welfare generativo” (dalle ore 9.30 alle 13.30 presso la sala Conferenze della Camera di Commercio di Padova, piazza Insurrezione).
In questo momento di pesante crisi, sociale oltre che economico-finanziaria, è urgente e indispensabile una revisione profonda del modello di welfare, che deve essere promotore di sviluppo umano: uno sviluppo che deve tenere conto non solo del reddito pro capite, ma anche di altri indicatori come il lavoro, l’istruzione, la sanità, senza alcuna discriminazione. C’è bisogno di un “welfare generativo”, fondato sulla solidarietà e la sussidiarietà, da affiancare al sistema classico, evidentemente in crisi: un modello che sui nostri territori già trova le sue basi in tante esperienze del non profit, il cui ruolo riconosciuto si fonda proprio sulla propensione a creare legami, a generare fiducia, a sollecitare stato e impresa a unirsi per un nuovo welfare.
Il welfare generativo coinvolge società civile, enti pubblici e imprese, quest’ultime chiamate a essere al servizio del territorio e del ”ben-essere” locale: come accade per le fondazioni di comunità che puntano a favorire l’attività filantropica dei soggetti attivi della comunità – siano essi cittadini, imprese, enti pubblici od organizzazioni del terzo settore – e, a partire dall’analisi dei bisogni del territorio, mettono a disposizione risorse per progetti di utilità sociale. Loro fondamento sono la valorizzazione delle energie positive presenti nella società e il rafforzamento dei legami comunitari.
In Veneto ne esistono già alcuni esempi, mentre a Padova quella proposta dalle Acli sarà la prima: potrà rafforzare e dare continuità, in una dimensione nuova, all’azione iniziata dal Fondo straordinario di solidarietà promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il coinvolgimento di Diocesi, Camera di Commercio e Fondazione Antonveneta, Provincia di Padova e Comune di Padova, in collaborazione con Caritas.
Su questi temi si dialogherà a più voci nel convegno di sabato. Ad aprire i lavori Andrea Luzi, presidente di Acli Veneto, Ivo Rossi, sindaco del Comune di Padova, Fernando Zilio, presidente della Camera di Commercio di Padova.
Nella prima sessione, gli interventi del presidente nazionale delle Acli Gianni Bottalico e del direttore della Fondazione Zancan Tiziano Vecchiato intendono sollecitare Pier Paolo Baretta, sottosegretario di Stato all’Economia e alla Finanza, a farsi portavoce della necessità di intraprendere concreti percorsi di economia civile e di welfare generativo. La seconda sessione vedrà al centro alcune buone pratiche di inclusione finanziaria, attivate in questi anni per contrastare la sempre maggiore vulnerabilità sociale ed economica del Paese: Marco Santori, presidente di Etimos Foundation, Matteo Segafredo, presidente del Comitato di gestione del Fondo straordinario di solidarietà, Bernardino Casadei, segretario generale dell’Associazione Fondazioni ed enti di erogazione e Gianni Cremonese, vicepresidente delle Acli provinciali. Le conclusioni sono affidate a Marco Ferrero, presidente provinciale delle Acli, che delineerà le caratteristiche della nuova Fondazione di comunità padovana.
Il convegno è promosso e organizzato da Acli – Associazioni cristiane lavoratori italiani, con il patrocinio di Provincia di Padova, Comune di Padova e Camera di Commercio di Padova, in collaborazione con “Diritti+Umani” e “Padova+Sostenibile”.
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