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La stagione di mezzo dei diritti “co & sharing”

Se hai un’idea innovativa falla viaggiare in inglese. Forse domani non sarà così, ma oggi nel campo del welfare l’english è un integratore comunicativo. Aiuta ad esprimere quello che non si riesce a dire con parole comprensibili. Co-housing, per non dire abitare condiviso. Co-working, per non dire lavoro in coabitanza. Car-sharing, viaggiare in multiutenza, bike-sharing, pedalo dove pedala anche chi non conosco. Le “coesistenze” e le “coutenze” marcano in modo diverso il senso del “co & sharing”. Se è un “co” vale di più, è più stabile, condivido un problema e la sua soluzione. Se è un “sharing” è temporaneo, condivido un mezzo e non un fine. Dipende da quanto si vuole spendere, da quanto si è disposti a investire in utilizzi temporanei di scopo. Significa condividere beni e servizi oltre la logica proprietaria. Sembravano forme di sopravvivenza e nel tempo si sono rivelate strategie di coesistenza.

In un welfare dove domina sempre più l’incertezza dei diritti, dei doveri, delle responsabilità, del chi fa che cosa, del fino a quando, non è facile gestire l’incertezza e accettare la temporaneità, rimandando al domani ristrutturazioni urgenti e necessarie. Tra queste c’è la controversa questione dei “diritti sociali”. Erano stati salutati come conquista fondamentale, poi sono degradati in diritti individuali senza responsabilità sociale. Poveri, deboli, emarginati e tanti bambini senza futuro potranno averli meno di ieri e sempre meno domani. Per questo la proposta di legge C.3763 “Azioni a corrispettivo sociale” rimette in discussione l’idea dei diritti senza doveri, delle prestazioni senza rendimento sociale, delle pratiche che non responsabilizzano e non rigenerano valore sociale. Sono assistenzialistiche, prestazionistiche, materialistiche e contribuiscono al declino dell’idea costituzionale di solidarietà sociale. I tempi sono difficili e chi si allena in “co & sharing” impara socialità di prossimità in attesa che diventi più facile chiedere ad ogni persona di “dare mentre riceve”, di “aiutare se aiutata”, cioè di moltiplicare le opportunità a disposizione di tutti.

Rubrica “Welfarismi” di Tiziano Vecchiato. Estratto da Vita, settembre 2016