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Lea e costi standard: un gruppo di esperti fa chiarezza sulla normativa

Come calcolare i costi dei servizi da garantire nei Livelli essenziali di assistenza? Come monitorarli per garantire equità distributiva e tutela dei diritti? Sono questi gli interrogativi cui conta di rispondere la Fondazione “E. Zancan” di Padova, che ha organizzato nella sua sede estiva in Trentino il seminario di ricerca e di studio a invito «Spesa, costi standardizzati ed equità distributiva dei livelli essenziali di assistenza per garantire i diritti sociali» (11-14 luglio).
Al centro del dibattito è l’applicazione della legge n. 49 del 5 maggio 2009, che introduce nuovi criteri nella quantificazione dei fabbisogni di spesa per i livelli essenziali delle prestazioni riguardanti le risposte di welfare sociale e sanitarie. Il modello di finanziamento basato sui costi di produzione delle singole prestazioni, ha lo scopo di garantire una maggiore efficienza nella gestione delle risorse e nella produzione dei servizi essenziali.
Il problema è, però, che non c’è chiarezza su cosa intendere per “costo standard delle prestazioni essenziali” e quindi del come determinarlo. E questo non solo in materia di sanità, ma anche di istruzione e di assistenza sociale: “Se in materia sanitaria e di istruzione sono meglio conosciute dimensioni e modalità di finanziamento e governo dei Lea, non è così per i diritti di assistenza sociale – spiega Maria Bezze, ricercatrice della Fondazione Zancan –. Le risposte assistenziali da garantire sono oggetto di discussione tra chi le identifica negli attuali trasferimenti economici basati su norme vigenti e chi ritiene che anche per l’assistenza sociale si debba procedere a una riconversione della spesa ‘da trasferimenti a servizi’ e a una qualificazione strutturale e professionale del sistema di risposte alle persone e alle famiglie”.
“Il federalismo italiano deve misurarsi con molti problemi, in particolare la garanzia costituzionale dei diritti sociali”. – aggiunge Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan – “Il rapporto tra costi standard, livelli di assistenza sociale, fabbisogni, diritti da tutelare è quindi una questione centrale. Il governo nella recente relazione sul federalismo fiscale ha evidenziato come si possano utilizzare diverse modalità di valutazione dei costi: il metodo delle determinanti, il metodo Res, gli studi di settore. Si tratta quindi di individuare quali soluzioni sono in grado di meglio affrontare il problema, favorendo l’incontro tra diritti e doveri sociali”.