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Nuova social card: un commento

“I dati e i risultati della prima Social card non giustificano la decisione del governo di riproporre il provvedimento”: è il commento che arriva dalla Fondazione Zancan di Padova alla notizia della nuova sperimentazione della carta acquisti, prevista dal decreto milleproroghe. “Il bilancio della prima esperienza, guardando i dati, non è positivo. Ogni beneficiario in media ha ricevuto 370 euro in un anno, ma questo non è stato sufficiente a rendere possibile l’uscita dalla povertà alle famiglie che ne hanno beneficiato – spiega Vecchiato -. La Commissione di indagine sull’esclusione sociale ha calcolato che la carta acquisti ha fatto scendere il dato della povertà assoluta dal 4,18% al 4,11%: cioè circa 40 mila famiglie su un milione sarebbero uscite dall’area della povertà. È un tasso di rendimento inferiore alla sperimentazione sul reddito minimo di inserimento fatta 10 anni fa”.
Alla luce di questi dati – a dire della Zancan insoddisfacenti – non si spiega l’insistenza del governo sulla social card, classificata da Vecchiato come “intervento emergenziale, che per sua natura è di breve periodo, basato su trasferimenti di denaro, su risposte a bisogni vitali, soprattutto alimentazione e alloggio”. E aggiunge: “Si tratta di un intervento che riduce momentaneamente la sofferenza e l’i¬¬so¬lamento, ma non dà effetti duraturi e proprio per questo non dà un effettivo aiuto alle persone, soprattutto perché non si integra con altre forme di aiuto presenti sul territorio”.
L’errore, dunque, è sempre quello di investire su trasferimenti monetari piuttosto che su servizi: “In altri paesi – incalza il direttore, riprendendo quanto già evidenziato nel Rapporto povertà 2011 Caritas-Zancan “In caduta libera” – diventare poveri non significa rimanere poveri, ma avere ragionevole speranza di poterne uscire nel breve periodo. La povertà di lungo corso, tipica della situazione italiana, non ha invece trovato e non trova benefici negli interventi sinora realizzati, tutti caratterizzati da un’ottica, appunto, emergenziale”. Ma se proprio si vuole procedere nella direzione della carta acquisti, la proposta della Zancan è che venga utilizzata “come unico strumento attraverso cui convogliare tutti gli aiuti a favore dei poveri. In questo modo si eviterebbero forme di opportunismo purtroppo frequenti e da contrastare, perchè tolgono risorse ai veri poveri”.

Tratto da Redattore sociale