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Quality Early Childhood Services for All. On line una selezione di documenti presentati a Ghent

 

Nell’insieme delineano il problema: come si configura oggi l’accessibilità ai servizi per la prima infanzia, gli ostacoli, le barriere. I contributi selezionati si focalizzano sui fattori che spiegano il diverso utilizzo dei servizi, sugli effetti positivi dell’accesso sullo sviluppo cognitivo e relazionale dei bambini, sulla differenza tra offerta pubblica e offerta privata dei servizi per la prima infanzia, sui vantaggi di investire nei servizi per la prima infanzia. 
La realtà che emerge dai contributi non è favorevole ai bambini più piccoli. I dati EU-SILC, ad esempio, utilizzati da Wim Van Lancker dell’Università di Anversa, documentano lo scarso utilizzo dei servizi e le discriminazioni nella loro fruizione. Mancano condizioni necessarie per passare da un’offerta disuguale e ad accesso universalistico e non selettivo che non scoraggi i più deboli. Il traguardo di un’offerta di servizi per la prima infanzia che diventa investimento a vantaggio di tutti i bambini rimane una priorità, a partire dai più poveri e bisognosi di inclusione sociale. 
Sono documentati anche altri contributi: di Michel Vandenbroeck dell’Università di Ghent, di Arianna Lazzari dell’Università di Bologna e di Peter Moss della  Thomas Coran Research Unit, Institute of Education, Università di Londra.
Con questa seconda uscita si arricchisce la documentazione prodotta dal progetto TFIEY, dopo il Quaderno 1/2013 su “Bambini poveri: chi sono, cosa chiedono, cosa ricevono” (scaricabile gratuitamente dal sito della Fondazione Zancan). Quest’ultimo raccoglie le principali conoscenze disponibili in Italia sulla povertà dei bambini, sui bisogni e le risposte in confronto con altri paesi EU e Ocse. È scaricabile anche la raccolta di Selected papers. A breve proporremo il Quaderno “Idee condivise”: raccoglie i contributi presentati al seminario di Torino lo scorso gennaio 2013.