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Ripensare il welfare per rispondere ai nuovi bisogni sociali

La lotta alla povertà può fare un salto di qualità solo ripensando un sistema di welfare capace di “far rendere” le risorse, valutando gli esiti degli interventi e rendendo responsabili i cittadini stessi. In altre parole, utilizzando le risorse in modo efficace ed aiutando le persone povere ad uscire dalla povertà e dalla dipendenza dagli aiuti.
Questa la proposta elaborata nel volume “Vincere la povertà con un welfare generativo“, frutto del lavoro della Fondazione Zancan di Padova, un rapporto sul fenomeno povertà, ma anche un’analisi delle politiche sociali in materia e un’ipotesi per aumentarne l’efficacia. Sarà presentato il 20 settembre, alle 17.00 nella sede del Centro di servizio per il volontariato di Rovigo, in viale Trieste, 67/F, dal direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato.
Il rapporto valuta gli interventi e le politiche di contrasto alla povertà, per capire cosa serve veramente e cosa è invece spesa assistenziale improduttiva e inutile. Interrogativi sempre più urgenti in un contesto di crisi economica, che vede esplodere i bisogni e contrarre le risorse. Politiche efficienti dovrebbero utilizzare le risorse per aiutare i poveri a uscire dalla povertà e non per mantenere le persone in condizioni di povertà e dipendenza dai servizi di aiuto. La pubblicazione della Fondazione Zancan, dunque, affianca all’analisi la proposta di un nuovo modello di welfare, capace di “far rendere” le risorse, valutare gli esiti e responsabilizzare prima di tutto i beneficiari degli interventi, dosando diritti e doveri. La lotta alla povertà può essere l’occasione per ripensare più in generale le politiche sociali, non solo in questa fase di recessione, ma anche nel futuro. 
“Nel Rapporto su povertà ed esclusione sociale 2012 abbiamo presentato la nostra idea di welfare generativo – spiega il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato -. Ci siamo chiesti cosa succederebbe se una parte dei trasferimenti fossero gestiti responsabilizzando, rigenerando le risorse, facendole rendere senza consumarle. È una nuova logica che dice alle persone: ‘non posso aiutarti senza di te’ e che chiede loro un coinvolgimento attivo. È un welfare in grado di promuovere le responsabilità di tutti gli attori in gioco per far fruttare le risorse a disposizione. Ma per raggiungere questo obiettivo serve l’impegno di tutti e di un volontariato competente, capace di promuovere l’incontro delle responsabilità e delle capacità”.
L’incontro è il primo di un ciclo di appuntamenti promossi in collaborazione con la Caritas diocesana di Adria-Rovigo e rivolti a volontari, operatori ed aspiranti volontari nell’ambito della lotta alla povertà, al disagio, all’emarginazione sociale. L’obiettivo è proprio sostenere dirigenti e volontari di associazioni, ma anche aspiranti volontari, per consentire di programmare e gestire azioni più efficaci in risposta ai bisogni sociali emergenti. Negli ultimi anni, infatti, sempre più spesso sono le associazioni di volontariato a farsi carico dei bisogni di persone in difficoltà, spesso di interi nuclei famigliari. Strutture di accoglienza, mense popolari, servizi per i senza fissa dimora vivono quasi esclusivamente grazie all’impegno del volontariato, che necessita però di formazione, preparazione e capacità di utilizzare con sempre maggiore efficacia le sempre più scarse risorse disponibili. 
Il corso è gratuito. Per informazioni e iscrizioni, visitare il sito www.csvrovigo.it