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Una sfida culturale, professionale e sociale

«Gli assistenti sociali sono chiamati a salvaguardare e a credere nella propria missione anche quando non vengono abbastanza capiti e valorizzati. È missione tecnica, professionale, etica e sociale. Non potrebbe essere diversamente. Chi lavora nel sociale e nei servizi di interesse generale è chiamato ad agire per promuovere una società più giusta, inclusiva, accogliente, interessata al destino di ogni persona».

 Sono le parole di Tiziano Vecchiato tratte dalla prefazione al volume «L’assistente sociale 2.0» di Patrizia Marzo (edizioni la meridiana, 2015). Un testo che è un invito a scoprire/riscoprire il ruolo dell’assistente sociale nei processi di prevenzione e di educazione, nell’emancipazione delle fasce più deboli delle comunità, nel rafforzamento delle pari opportunità fra persone, nel ribaltamento delle tradizionali logiche tecnico professionali, che impongono di guardare non solo ai bisogni dell’utente, ma anche alla comunità come risorsa, nella quale i cittadini esprimono tutte le loro potenzialità.

In allegato la prefazione completa al volume.