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Verso il rilancio del dibattito sui servizi all’infanzia e alla famiglia

In tempi difficili come quelli attuali, in cui le famiglie sono strette dalla morsa della crisi e il sistema di welfare è in affanno, diventa urgente riportare al centro del dibattito i problemi delle famiglie e dell’infanzia, mettendo in primo piano i bisogni dei minori e cercando soluzioni innovative ed efficaci. A questi temi è stato dedicato il seminario di ricerca «Il futuro dei servizi e della tutela dell’infanzia: ripresa di un dibattito» conclusosi il 20 luglio a Malosco (Trento), nella sede estiva della Fondazione “E. Zancan”, che lo ha organizzato insieme alla Fondazione Paideia di Torino.
Le cronache e le statistiche riferiscono che è in aumento il numero delle famiglie che si rivolgono ai servizi sociali e sanitari e che manifestano problematiche complesse. Tutto questo rende urgente e indispensabile un ripensamento degli strumenti di intervento e valutazione. È necessario, dunque, l’avvio di una nuova fase per i servizi, nella quale vengano superate le diffidenze e il corporativismo e venga invece privilegiata un’ottica di prevenzione, di confronto e di aiuto.
Il direttore della Fondazione “E. Zancan”, Tiziano Vecchiato, si dice molto soddisfatto degli esiti dell’incontro che ha riunito a Malosco esperti del settore, definendolo “una preziosa occasione per rileggere l’evoluzione dei servizi e per capire, tra le altre cose, quali frutti ha dato la lotta all’istituzionalizzazione e quali sono state le sfide perse”. Nel ripercorrere le tappe storiche dei servizi all’infanzia, il direttore ricorda che “dopo una fase in cui le diverse professioni e istituzioni hanno collaborato, dalla seconda metà degli anni novanta le professioni non hanno più condiviso strategie collaborative, perché ha prevalso la chiusura e la tendenza all’auto-difesa, per la paura di dover rispondere in prima persona del proprio operato”. Queste trasformazioni hanno portato alla perdita di centralità del minore e alla diffusione di un approccio difensivo. Ora, però, è necessario un cambio di rotta, “per rilanciare le politiche per l’infanzia e la famiglia” come riassume il direttore, che auspica “un nuovo patto di fiducia per cercare nuove soluzioni”. Per voltare pagina, però, bisogna anche guardare ai problemi rimasti in sospeso e rileggere con occhio critico quanto fin qui fatto. Ci si accorgerà così, ad esempio, che “alcune delle attuali soluzioni sono una sorta di neo-istituzionalizzazione. È con queste sfide che bisogna misurarsi. Oggi – conclude – abbiamo avuto conferma che è possibile condividere un progetto unitario grazie ad un gruppo multidisciplinare interessato a proporre e sperimentare nuove soluzioni, con un’attenta valutazione degli esiti”.
Sull’importanza di rilanciare il dibattito su questi temi insiste anche il direttore della Fondazione Paideia, Fabrizio Serra: “È una prospettiva nuova e ambiziosa quella di ridare centralità e slancio alle tematiche relative all’infanzia e alla famiglia. Bisogna lavorare anche per impostare una nuova chiave di lettura dei problemi e per restituire vitalità agli studi sociali”. E conclude: “Il seminario ci ha offerto l’opportunità di rileggere il passato dei servizi e il loro sviluppo storico e di recuperare quelle idee forti che hanno dato vita al pensiero sociale del paese”.