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Ripartire dalla Costituzione. Lotta alla povertà Rapporto 2025

34.00

Guerre e devastazioni caratterizzano gli attuali scenari internazionali. Dovrebbe prevalere il diritto alla vita, alla speranza, alla solidarietà. Ma può sembrare velleitario invocare i diritti umani, la tutela dei deboli, la giustizia sociale. A che titolo un libro può parlare di dignità delle persone, di diritti e doveri sociali, di giuste garanzie? E perché parlarne a quanti hanno già lottato per un compito universale, perché tutti siamo chiamati a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono l’effettiva partecipazione politica, economica e sociale. È la nostra Costituzione. Purtroppo, la sfida è stata intesa come punto d’arrivo, dopo le guerre del Novecento, come se la Costituzione fosse il traguardo. È stata invece un punto di impegnativa partenza, verso nuovi modi di essere società. La solidarietà, la rimozione delle disuguaglianze, la tutela della salute, la protezione sociale, l’inclusione… sono traguardi affidati a una Repubblica bene di tutti. Gli
ostacoli non mancano, sono radicati nei modi individualistici di intendere i diritti e di privilegiare l’interesse individuale piuttosto che generale.
Sono criticità che ci spingono a chiederci se non convenga ripartire da dove tutto è iniziato, la Costituzione. Gli autori di questo volume hanno condiviso questa sfida, analizzando gli interessi che stanno mettendo in discussione il nostro welfare, come se l’alternativa fosse privatizzare i diritti e rinunciare alla tutela pubblica della salute, dell’istruzione, della protezione sociale. Può avvenire in una società composta da individui liberati dai doveri di solidarietà, in particolare il dovere di rimuovere gli ostacoli che impediscono la effettiva partecipazione alla vita, sociale, politica e democratica, cioè ognuno libero di scegliere il proprio bene.
Le domande che hanno guidato la ricerca, qui documentata, sono le domande di quanti sentono il bisogno di rileggere oggi le indicazioni costituzionali sui doveri inderogabili di solidarietà (art. 2), su cosa significa rimozione degli ostacoli che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini (art. 3), sulle ragioni per comporre i diritti con i doveri (art. 4), sulla salute interesse individuale e collettivo (art. 32), sul senso dell’assistenza sociale (art. 38), sui potenziali della sussidiarietà (art. 118). In definitiva significa rispondere al perché comporre l’universalismo dei diritti con l’universalismo dei doveri.
La risposta corrente è «servono maggiori risorse». Potrebbe rivelarsi illusoria, infatti, molti problemi potrebbero essere risolti contrastando le burocrazie inefficienti e curando le patologie organizzative, che assorbono considerevoli quantità di spesa pubblica. La salute della democrazia
ha certamente bisogno di affrontare queste criticità e di non accontentarsi di remunerare prestazioni invece di soluzioni, di mettere in discussione i privilegi e le forme di consenso democratico, che rafforzano le disuguaglianze invece di contrastarle. Prima delle moderne costituzioni, la carità ha preparato la giustizia, è quindi paradossale che proprio la giustizia possa venire oggi usata a vantaggio dei privilegiati e non dei più deboli. Sono esempi di questioni affrontate in questo volume, nato da seminari di ricerca e dal dialogo tra esperti su questioni giuridiche, economiche, gestionali che possono incoraggiare una ripartenza dalla Costituzione. L’obiettivo non è esaltare la sua memoria, ma capire come attuarla nella socialità attuale. Prima di tutti lo hanno fatto i costituenti, affidando il compito alle generazioni successive, per condividere il senso del vivere solidale, del comporre i diritti con i doveri, del curare i beni comuni…, in modi coerenti con i fondamenti costituzionali.
Contenuti
Prefazione (Tiziano Vecchiato)
Premessa. Reinterpretare l’universalismo (Tiziano Vecchiato)
PARTE PRIMA: RILEGGERE LA COSTITUZIONE
1. Ancora sulla opportunità di una «costituente per il welfare» (Emanuele Rossi)
2. Infrastrutture di cittadinanza sociale (Tiziano Vecchiato)
3.Il «progetto di vita» come messa alla prova dell’interazione tra pubblico e privati (Mariassunta Piccinni)
4. Le categorie del bisogno, oggi (Elena Innocenti)
5. I livelli essenziali nei servizi sociali (Elena Vivaldi)
6. Coinvolgimento dei destinatari/portatori di interesse. Una chiamata corale (Francesca Pellegrini)
7. Per una rilettura del «sinallagma» nel rapporto tra amministrazione pubblica ed enti del terzo settore (Emiliano Frediani)
8. La co-progettazione nei servizi alla persona: uno sguardo alla prassi (Gianmaria Gotti)
PARTE SECONDA: QUESTIONI ECONOMICHE, GESTIONALI, STRATEGICHE
9. Dal welfare state al welfare civile: le ragioni di una trasformazione (Stefano Zamagni)
10. Spesa e finanziamento della sanità tra pubblico e privato:un confronto tra Italia e altri paesi (Vincenzo Rebba)
11. Il metodo Rao. Linguaggio e concordanza, per favorire la sostenibilità delle decisioni cliniche (Giuliano Mariotti)
12. Il senso della cura: diritto dovere virtù sociale (Tiziano Vecchiato)
13. Nuove policy per un nuovo welfare a partire dalla salute (Michele Colasanto)
14. Risorse, doveri e diritti sociali: processi evolutivi, sfide e prospettive (Paolo Onelli e Tiziano Vecchiato)
15. La Cra Aperta, dallo sperimentare al proporre (Alessandro Nanni Costa)
16. Per l’infanzia, piccoli o grandi diritti? (Marzia Sica)
17. Povertà: risorse e modi per affrontarla (Maria Bezze, Cinzia Canali e Devis Geron)
PARTE TERZA: CONCLUSIONI E PROSPETTIVE
18. Principi etici che ispirano il Servizio sanitario in Italia (Renzo Pegoraro)
19. Epoca di cambiamento o cambiamento d’epoca? (Tiziano Vecchiato)
Riferimenti bibliografici
Gli autori
Category: Product ID: 20933

Description

Autore: Fondazione E. Zancan
Numero di pagine: 340
Editore: Il Mulino
Collana: Sistemi di welfare
Anno di pubblicazione: 2025
Codice ISBN: 9788815393326