Skip to content Skip to footer

Forme di previdenza integrativa per chi svolge lavoro di cura

9.00

Sono in continuo aumento le persone con necessità di cure e assistenza a lungo termine per condizioni di invalidità, cronicità, disabilità gravi: il numero attuale di non autosufficienti è quantificabile in Italia tra le 600.000 (numero di persone con indennità di accompagnamento) e il milione di persone. Sono numerosi i non autosufficienti, sono numerose le persone che assistono familiari: si tratta per lo più di donne che si prendono cura giornalmente dei loro cari anziani o invalidi, senza ferie né festività, permettendo un risparmio alle spese sociali del Paese. Ma pur lavorando per più ore di qualsiasi dipendente, pur svolgendo un’attività gravosa, non percepiscono alcuno stipendio, né sono sostenute da forme di assistenza previdenziale. Proprio la scelta di dedicarsi all’assistenza e cura di familiari, infatti, è una delle cause principali di interruzione dell’attività lavorativa per una fascia consistente della popolazione femminile occupata. L’uscita dal mondo del lavoro può essere momentanea, a seguito del superamento del bisogno o per la morte della persona assistita, ma difficile risulta poi il reinserimento nel mondo lavorativo. In ogni caso, la sospensione del lavoro implica un’interruzione dell’accantonamento previdenziale maturato, con ripercussioni anche significative sul trattamento pensionistico e quindi sulla condizione economico-sociale futura. L’accensione di polizze assicurative integrative o il riscatto pensionistico degli anni dedicati alla cura non è sempre possibile e rappresenta un onere economico spesso non sostenibile.
Questa tendenza produrrà nel tempo incrementi di spesa (sanitaria, previdenziale, di assistenza). Porre in essere una forma di tutela previdenziale immediata consente di recuperare risparmi di spesa assistenziale futura e di prevenire l’insorgere di situazioni di fragilità sociale e indigenza. La fondata possibilità che si produca una situazione di svantaggio o bisogno a carico della persona, in conseguenza dell’attività assistenziale svolta, motiva dunque un intervento di sostegno pubblico, di carattere solidaristico.
Per cercare possibili soluzioni legislative per il riconoscimento previdenziale del lavoro di cura, la Fondazione Zancan ha realizzato un rapporto di ricerca dal titolo “Forme di previdenza integrativa per chi svolge lavoro di cura”, finanziato dal Fondo della Consigliera Provinciale di Parità.

INDICE
Prima parte
Interventi regionali per la tutela dei soggetti deboli
Tutela delle persone che svolgono lavoro di cura non retribuito derivante da responsabilitàfamiliari. Normative regionali
1. Previsioni di principio
2. Previsioni specifiche
3. Aspetti procedurali
4. Aspetti finanziari
5. Benefici assimilabili

Parte seconda
Possibili forme di previdenza integrativa-suppletiva per persone impegnate in compiti di cura. Proposte
1. Non autosufficienza: politiche e interventi di tutela
2. La legislazione regionale a tutela delle persone non autosufficienti e di coloro che svolgono compiti di cura
3. Le prospettive della tutela sociale differita attraverso la previdenza complementare
4. Alcune proposte di intervento
5. Alcuni elementi di riflessione per una strategia complessa e complessiva di welfare

COD: N/A Categoria: Product ID: 6352

Descrizione

Editore: Fondazione E. Zancan
Autore: Elena Innocenti e Stefano Piazza, a cura di
Anno di pubblicazione: 2006
Codice ISBN: 88-8843-16-7
Numero di pagine: 94